Mindscapes
“Nei primi anni ottanta, nello studio al Borghetto Flaminio, costruii un congegno per le esposizioni multiple, assieme ad un amico. C’era anche la possibilità di retroproiezione. Avevo acquistato una Fatif 10×12, già vecchia appena comprata. Volevo fare un lavoro su Shangai, le catapecchie costruite con materiali di risulta a Isola Sacra, sulla foce del Tevere, che allora era il luogo di villeggiatura dei poveracci romani, vicino al Vecchio Faro di Fiumicino, dove avevano ammazzato Pasolini. Feci delle riprese in B/N e a colori, intervenni sulle stampe con l’aerografo e poi, in grande formato, fotografai e ri-fotografai le basi, con esposizioni multiple, per sostituire o modificare alcune parti delle immagini originarie. Aggiungere colori, cieli, tutto quello che serviva. Una sorta di Photoshop primordiale. Quello che resta, dopo l’incendio del mio archivio, sono 9 mindscapes e una decina di magic windows, se non sbaglio”Conversazione con Marco Ancora, Dicembre 2008